Decreto Flussi 2021 – 2022: chi entrerà davvero?

Decreto Flussi 2021 – 2022: chi entrerà davvero?
17/01/2022 Studio Incipit

Le domande di assunzione a favore di cittadini stranieri per l’anno 2022, così come le richieste di conversione del permesso di soggiorno in lavoro, potranno essere inviate dal 27 gennaio fino al 17 marzo 2022. Le assunzioni riguarderanno solo il settore dell’edilizia, trasporti e turistico alberghiero. Sono previste anche 500 quote per i lavoratori autonomi, imprenditori, artisti e start upper.

Applications for the recruitment of foreign nationals for the year 2022, as well as requests for the conversion of residence permits into work, may be sent from January 27 until March 17, 2022. Hiring will only concern the construction, transportation and hotel-tourism sectors. There are also 500 quotas for the self-employed, entrepreneurs, artists and start-uppers.

Il 21 Dicembre è stato firmato dal Presidente Draghi il nuovo Decreto Flussi 2021. Il decreto è stato pubblicato oggi 17 gennaio 2022 in Gazzetta Ufficiale e le prime domande potranno essere inviate a partire dalle 9.00h del 27 gennaio prossimo.

Tra pochi giorni, e solo fino al 17 Marzo 2022, partirà il c.d. “click day” ovvero l’invio telematico delle domande di Nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro, rivolto a cittadini e cittadine stranieri/e, residenti all’estero.

Le vere e proprie assunzioni riguarderanno però solo quegli stranieri provenienti da determinati Paesi ed i datori di lavoro e le aziende italiane, interessate ad assumere, potranno impiegarli soltanto nei settori del trasporto, edilizia e turistico alberghiero.

Il Decreto stabilisce anche le quote per le conversioni dei permessi di soggiorno, ossia quelle rivolte a cittadini e cittadine stranieri/e che sono già residenti in Italia ed in possesso di un permesso di soggiorno per motivi di studio, tirocinio formativo o lavoro stagionale. Costoro dovranno dimostrare di avere una proposta di assunzione superiore alle 20h settimanali o le condizioni professionali ed economiche per svolgere un’attività professionale libera o imprenditoriale in Italia.

Per questi soggetti sarà quindi possibile proporre istanza di conversione del permesso, già posseduto ed in corso di validità o nelle more del rinnovo, in un titolo per lavoro subordinato o autonomo, sempre attraverso la richiesta del Nulla osta allo Sportello Unico per l’immigrazione, competente al rilascio dei Nulla osta nell’ambito dei Flussi e tramite il portale ministeriale a cui si ha accesso tramite SPID.

In questo caso, le quote disponibili, seppur limitate, non svaniscono in pochi secondi, come nel caso precedente delle assunzioni, ma è bene tenersi pronti per non trovarsi ad attendere tempi biblici per essere convocati.

Senza dilungarci su un’analisi squisitamente tecnica del Decreto e su tutti i dettagli della procedura (vi rimandiamo ai siti ministeriali e al comunicato stampa di ISMU), possiamo plaudire di fronte alla previsione del Governo Draghi di aprire gli ingressi ad un totale di 69.700 unità di lavoratori e lavoratrici ma, allo stesso tempo, ci interroghiamo ancora una volta sulla reale efficacia di questo strumento e – da esperti del settore- ne presagiamo gli esiti, rilevandone sin da ora le criticità.

I tempi di trattazione delle istanze: se è vero che il Decreto risponde all’esigenze hic et nunc di manodopera nei settori attualmente in sofferenza, va detto che le aziende che inoltreranno le richieste, dovranno attendere mesi, se non anni, specie nelle Province più grandi, per poter ricevere la documentazione idonea ad autorizzare l’ingresso del lavoratore o della lavoratrice.

Molte di queste attenderanno un tempo indeterminabile, senza conoscere nemmeno lo stato della pratica o se la quota sia stata assegnate o no (nessuna comunicazione ufficiale arriva se non si è ottenuta la quota).

A questa incertezza, si aggiunga che i destinatari, che avranno “vinto la lotteria” del click day, dovranno richiedere un appuntamento per il rilascio del visto di ingresso presso le nostre Rappresentanze consolari nel paese di origine. La sorte di costoro dipenderà dalle aperture/chiusure degli uffici consolari, lockdown locali, mal funzionamento del sistema di prenotazione degli appuntamenti, etc..: il Nulla Osta all’ingresso va difatti presentato al competente ufficio visti entro 180 gg dal rilascio da parte dello SUI al datore di lavoro e, anche se può sembrare incredibile, spesso il termine scade ed il lavoratore può restare bloccato, senza possibilità di proroghe e né, tantomeno, di ingresso in Italia.

Le assunzioni dei cittadini stranieri riguardano solo gli stranieri provenienti da Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto accordi di cooperazione: il Decreto Flussi riguarderà, anche stavolta, l’assunzione di 17.000 lavoratori subordinati (nei 3 settori citati) provenienti solo da determinati Paesi che sono: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

Altre 3000 quote sono poi destinate a non meglio precisati lavoratori provenienti da Paesi con i quali l’Italia vedrà entrare in vigore nel 2022 accordi di cooperazione.

Ecco su questo punto, ci vorrebbero specifiche più chiare ed aggiornamenti in itinere, altrimenti queste quote resteranno sulla carta.

Gli ingressi per lavoro autonomo: il Decreto stabilisce per l’anno 2022 le quote di ingresso di imprenditori, soci o amministratori di società italiane (aperte da almeno 3 anni), investitori, artisti, start upper e liberi professionisti,  provenienti dall’estero.

Sul punto, trattando da molti anni questo specifico settore dell’immigrazione, non possiamo non lanciare un accorato appello ai tecnici nonché ai politici, che determinano le quote, nonché sollevare l’attenzione sulla loro regolamentazione.

E’ auspicabile infatti un maggiore sforzo normativo a livello nazionale, anche magari invocando l’apporto della normativa europea, che abbia come obiettivo quello di favorire una maggior cura e sensibilità nel disciplinare questo genere di ingressi, provando a sperimentare soluzioni più innovative, snelle ed efficaci, come viene fatto, tra gli altri, in Francia, Regno Unito, Spagna e ovviamente in molti altri Paesi extra UE (Canada, USA, Australia, Nuova Zelanda, etc).

Gli ingressi per lavoro autonomo sono infatti rivolti a soggetti con una professionalità elevata ed una capacità economica ed imprenditoriale di cui l’Italia ha bisogno, dovrebbero attirare artisti e talenti (cantanti lirici, musicisti, fotografi, stilisti, architetti, designer, etc..) a stabilirsi nel nostro Paese e ad investire, non solo professionalmente, ma anche economicamente nel nostro paese (tasse, acquisto di mobili e immobili, apertura di nuove attività, etc).

Il nostro studio ha visto in questi anni crescere enormemente le richieste di assistenza e consulenza di cittadini e cittadine stranieri che vogliono investire in Italia e realizzare o incrementare nel Bel Paese i loro progetti ed ambizioni.

Abbiamo creato team multidisciplinari, coinvolgendo esperti di fiscalità internazionale, diritto aziendale, investimenti, pur di offrire tutte le competenze necessarie a costruire il percorso migratorio e rispondere alle aspettative di successo dei nostri assistiti.

Ci siamo sempre confrontati con i funzionari del Ministero degli Esteri, che in molti casi sono risultati poco collaborativi o, addirittura, impreparati alla trattazione dell’istanza.

Sebbene la quota possa apparire particolarmente esigua (500 unità), oggi è molto complesso ottenere un visto per lavoro autonomo.

Il Nulla Osta provvisorio all’ingresso del professionista, dell’imprenditore/start upper o dell’artista è in questo caso rilasciato in forma cartacea dalla competente Questura- Ufficio Immigrazione (e non dalla Prefettura – Sportello Unico per l’Immigrazione) tramite procura ad un procuratore speciale o personalmente, se il richiedente è in Italia per un soggiorno breve.

La richiesta del Nulla osta, se ben predisposta, non presenta particolari criticità.

Ma la partita vera si svolge di fronte al Responsabile dell’Ufficio visti della nostra Rappresentanza consolare nel Paese di origine del richiedente. La regolamentazione di questi ingressi, non essendo mai stata ritenuta un fiore all’occhiello per i nostri decisori, vanta scarso utilizzo, poca giurisprudenza nel merito e ancor meno circolari interpretative, che specifichino con esattezza quali siano i requisiti effettivamente da richiedere, lasciando così alla discrezionalità del singolo funzionario, le valutazione del caso e la decisione finale. Inoltre, molti altri paesi europei hanno già formulato soluzioni più accattivanti per attrarre cervelli e investitori in Italia e ci stanno battendo sul tempo.

Ciò detto, consapevoli che gli Uffici dedicati al disbrigo delle pratiche di cui abbiamo appena scritto, soffrono, oggi più che mai, di un deficit di personale, nonché di un’enorme mole di arretrato, non possiamo che auspicare che il prossimo Decreto Flussi (che potrebbe essere approvato in corso d’anno per “aggiustare” l’attuale) tenga in considerazioni fattori diversi e più vicini alle esigenze della comunità, non solo nazionale, ma anche internazionale, e magari provi a ripensare al fenomeno migratorio in un’ottica più contemporanea di ricchezza diffusa, nonché di impulso all’economia e all’innovazione.

Per informazioni o richieste di assistenza per il Decreto Flussi, scrivete a: info@studioincipit.eu

 

Irene Pavlidi

Studio Incipit